7.3.10

Dice che BORIS...






Dice che BORIS è una serie tv, trasmessa da FOX, che racconta le vicende di una troupe alle prese con le riprese della fiction “Gli Occhi del Cuore”. Dice che la terza serie è ricominciata alla grande, ed è l’unico prodotto italiano (insieme a “Coliandro” e “Romanzo Criminale”) che si può guardare senza provare un impellente sensazione di vomito.
Dice che nelle prime due puntate intitolate “Un'altra televisione è possibile” il regista René Ferretti, il grandissimo attore e doppiatore Francesco Pannofino, è in trasferta a Milano per “fare soldi”, per girare cioè la fìscion “Troppo Frizzante”, ed è accolto negli studi megagalattici da hostess in divisa, massaggiatrici disponibili, assistenti di produzione che offrono cocaina (all’immenso direttore della fotografia cocainomane depresso Duccio Patanè alias Ninni Bruschetta) e puttane in camera di hotel. E dice che le battute con i “migliori comici del paese” e con lo sceneggiatore della fiction sono esilaranti (una su tutte lo “sternuto” omaggio a Bertolucci).
Dice che, sebbene sia un prodotto di “nicchia”, e che gli italiani che vanno a votare probabilmente non lo conoscono nemmeno, BORIS è ormai riuscito nell’ardua impresa di creare dei veri e propri tormentoni, come i “dai dai dai” e gli “a cazzo di cane” di René Ferretti, gli “apri tutto” di Duccio Patanè, i “bucio de culo” di Nando Martellone (lo straordinario Massimiliano Bruno).
Presa per il culo del mondo della televisione italiana, ora satirica, ora grottesca, sempre intelligente, è scritta e diretta dai tre amici Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che nella serie 3 hanno lasciato la regia a Davide Marengo. I tre autori sono riusciti anche a prendersi per il culo da soli mettendo in scena la gag dei tre sceneggiatori de “Gli Occhi del Cuore” che, non sapendo che scene scrivere ricorrono in continuazione ad azioni precostruite: la geniale “F4: BASITO”. E dice che uno dei tre attori è proprio il bravissimo Andrea Sartoretti, che in “Romanzo Criminale” interpreta paurosamente bene “Bufalo”.
Dice che la sigla di testa è di Elio e Le Storie Tese, e quella finale della prima serie è suonata e cantata dallo stesso Pannofino, che dopo tutta la fiction di merda che ha fatto è riuscito anche a girare un piccolo delizioso video. Dice che anche il celebre Gorilla di “Crodino” cita BORIS prima della messa in onda in spot pubblicitari dedicati.
Dice che BORIS (insieme a “Coliandro” e “Romanzo Criminale”) dovrebbe ricostruire da zero l’immaginario collettivo degli italiani: ce la faranno i nostri eroici sceneggiatori?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho appena finito la prima serie, Vittò...bella bella...ormai è una malattia...
Marco

PS: tutto bene? prima o poi ti mando la compilazione techno..